28/08/2023

Il nuovo Indice nazionale dei domicili digitali

Da luglio è operativo l’INAD (“indice nazionale dei domicili digitali”) attraverso il quale le pubbliche amministrazioni (compresa l’Amministrazione finanziaria) potranno inoltrare le comunicazioni con valenza legale nei confronti di persone fisiche, professionisti non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri e altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nel Registro delle imprese.

Tale strumento consente ai cittadini di registrare il proprio domicilio digitale, un indirizzo PEC, per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali dalla Pubblica Amministrazione; in tal modo, ad esempio, le comunicazioni relative a rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, e così via, vengono inviate direttamente nella casella di posta indicata dal soggetto, che può gestire in autonomia il proprio domicilio digitale.

Per attivare il domicilio digitale è necessario un indirizzo PEC e un'identità digitale (SPID, CIE o CNS) e seguire la procedura di registrazione.

L’attivazione del domicilio digitale è volontaria e non c’è un obbligo di legge a riguardo ne sanzioni. Fino al 30 novembre 2023, non ci saranno neanche conseguenze concrete: infatti, ancora per i prossimi mesi la Pubblica Amministrazione invierà le comunicazioni anche per posta cartacea, se non c'è un domicilio digitale. È però previsto che dal 30 novembre 2023 in poi la Pubblica Amministrazione non invierà più comunicazioni cartacee, e quindi sarà obbligatorio iscriversi all'INAD.

Si segnala che le PEC dei professionisti iscritti in albi o elenchi, contenute nel registro INI-PEC, sono automaticamente inserite nell’INAD.

 

 
 
 
 
 
 
 
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Andrea Pircher

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