08/02/2023

Utilizzo promiscuo di locali commerciali nei centri urbani

L’Unione: “È ora di fare sul serio!”

Il presidente dell’Unione Philipp Moser
L’Unione commercio turismo servizi Alto Adige si batte per nuove opportunità di sviluppo per le aziende nei centri urbani dell'Alto Adige. “In primo luogo, questo include l'utilizzo promiscuo di un locale”, sottolinea il presidente dell’Unione Philipp Moser. Ciò significa che in un’azienda – Concept stores - dovrebbero poter essere esercitate contemporaneamente diverse attività, come il commercio al dettaglio, la somministrazione di cibi e bevande, i servizi e l’artigianato a basse emissioni di rumore (p.es. calzolaio, barbiere, estetista).

Tuttavia, c'è ancora un grande problema: “Da quattro anni l’uso promiscuo di una superficie nei nostri centri urbani, sebbene giuridicamente regolamentato, a livello concreto la rispettiva Legge provinciale ambiente e paesaggio non è ancora in grado di trovare soluzioni efficaci. A questo tema bisogna finalmente attribuire regole chiare e semplici. Questa lacuna e questo punto aperto devono essere finalmente colmati dai responsabili politici. È giunto il momento di fare sul serio”, afferma arrabbiato il presidente dell'Unione.

L'idea di base e la volontà politica erano che fosse possibile svolgere più attività contemporaneamente negli stessi locali senza burocrazia e senza cambiare la destinazione d’uso. “Tuttavia, questa intenzione non è stata ancora raggiunta. Ci sono ancora Comuni che richiedono un esplicito cambio di destinazione d'uso e quindi una segnalazione certificata di inizio attività (S.c.i.a.) separata”, spiega Moser. Questo titolo abilitativo esplicito comporta non solo un notevole impegno burocratico, ma anche i relativi contributi di intervento, che consistono nei contributi di urbanizzazione e nei contributi sui costi di costruzione. “La conseguenza è che questa opportunità di ulteriore sviluppo di un'azienda non viene sfruttata!”, sottolinea Moser.

L'Unione chiede quindi che venga fatta un'esplicita modifica normativa e la precisazione del relativo passaggio nella legge provinciale e che si faccia chiarezza una volta per tutte. “Si tratta di non ostacolare le nostre imprese nelle loro opportunità di sviluppo. Sono anche loro che assicurano centri urbani vivi e attrattivi per la popolazione e gli ospiti”, ricorda in conclusione il presidente dell’Unione.
 
 
 
 
 
 
 
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