02/07/2021
Rabbia dei gestori di centri fitness: “20 percento di clienti in meno"
L’Unione: le stesse regole che nel resto d’Italia
A irritare è soprattutto il fatto che, in Alto Adige, le regole di accesso ai centri fitness sono molto più severe rispetto al resto d’Italia. Per esempio l’obbligo di test per la frequenza di un centro fitness. “Solo per colpa di questa imposizione abbiamo perso finora il 20 percento circa dei nostri clienti, che preferiscono evitare di frequentare il centro fitness per non doversi sottoporre al test”, sottolinea Bonamico. A ciò si aggiunge anche il fatto che, con l’attuale Allegato A, sono state inasprite anche le norme relative al distanziamento. “Non riusciamo assolutamente a capire questa inaccettabile disparità di trattamento”, aggiunge il presidente dell’Unione Philipp Moser.
“In estate, a causa della stagione, che invita all’attività fisica all’aperto, il giro di affari dei centri fitness e benessere cala drasticamente, di una percentuale pari al 50 percento circa, tanto che, in questo periodo, la gestione dell’attività procede ovviamente sotto il punto di guadagno. In questi giorni le nostre aziende sono praticamente vuote! Mentre i colleghi gestori di altre regioni d’Italia, dove non vige l’obbligo di pass – riferiscono di una buona ripresa, soprattutto per merito dei clienti più giovani”, racconta Bonamico.
“Abbiamo sostenuto il progetto Green Pass fin dall’inizio, almeno finché era un modello per tutta l’economia. Ma se deve essere obbligatorio solo per noi, allora è ovvio che le persone rinuncino volentieri a venire in palestra. Per tutti gli altri settori la ripresa economica è già ben avviata, mentre i centri fitness e benessere la situazione rimane fosca, soprattutto in vista dell’autunno. Qualcosa deve cambiare assolutamente!”, auspica Bonamico.
“Nel nostro settore la situazione rimane drammatica”, sintetizza il portavoce dei gestori di centri fitness nell’Unione Armin Bonamico. “Abbiamo bisogno che, anche a questo importante settore dei servizi, si diano finalmente prospettive concrete”, conclude il presidente dell’Unione Philipp Moser.
Armin Bonamico, Sprecher der Fitnessstudio-Betreiber im hds.