La classificazione dei rifiuti avviene tramite il Catalogo europeo dei rifiuti, che accanto ai rifiuti non pericolosi tiene conto anche di quelli pericolosi, contrassegnando questi ultimi con un asterisco (*).
In questo catalogo i rifiuti vengono individuati tramite un “codice rifiuto” a sei cifre. Le prime due cifre indicano il capitolo (per esempio “rifiuti prodotti da processi termici"), le seconde due il gruppo (per esempio “rifiuti siderurgici") e le ultime due la natura del ricevuto (per esempio “rifiuti dal trattamento di scorie ").
Per individuare il codice rifiuto occorre fare quanto segue:
- Definire l’origine del rifiuto individuandolo tra i capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20. Fanno eccezione i codici rifiuto che terminano con 99.
- Se non si trova un codice adatto tra i capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20, occorre esaminare il capitolo 16.
- Se anche a questo capitolo non si individua un codice adatto, occorre verificare i codici terminanti per 99 nel capitolo corrispondente.
Per poter classificare correttamente i rifiuti pericolosi occorre stabilirne la composizione e la pericolosità. Questo criterio vale tuttavia solo per i rifiuti per i quali nel catalogo sono indicati due codici rifiuto. Si tratta dei cosiddetti “codici a specchio”. In altre parole un codice si riferisce al rifiuto pericoloso (per esempio 16.01.14* - liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose) e l’altro al rifiuto non pericoloso (per esempio 16.01.15 - liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16.01.14*).
Il rifiuto viene considerato pericoloso soltanto se le sostanze in esso contenute raggiungono valori di concentrazione tali da determinare specifiche caratteristiche di pericolosità, quale è per esempio il caso delle sostanze “facilmente infiammabili“, „ irritanti“, „tossiche“, „cancerogene“.
Per poter individuare in maniera univoca la pericolosità della sostanza occorre effettuarne l’analisi chimica. Al superamento dei parametri stabiliti il rifiuto viene classificato pericoloso. Se invece i valori limite non vengono raggiunti, il rifiuto può considerarsi non pericoloso. Per i rifiuti non rientranti in un codice a specchio vale la regola che essi vengono considerati pericolosi a prescindere da ogni analisi chimica.