FAQ

Sì. Se si utilizza un rimorchio occorre indicare anche le targa di quest’ultimo. 

No. Si tratta di due iscrizioni indipendenti. La sezione RAEE riguarda il trasporto di rifiuti di terzi (cioè dei clienti), mentre la sezione trasporto di rifiuti propri riguarda appunto il trasporto di rifiuti prodotti dalla stessa azienda. 

Grazie all’art. 17 della L.p. n. 4 del 26 maggio 2006, buona parte delle aziende altoatesine è esentata dall’obbligo di tenere il registro di carico e scarico dei rifiuti. Questo registro va tenuto esclusivamente da aziende che

•     svolgono operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti,
•     raccolgono e trasportano rifiuti di origine industriale e artigianale,
•     commerciano ed intermediano rifiuti con e senza detenzione,
•     producono e detengono rifiuti pericolosi.

Il registro di carico e scarico rifiuti va conservato per cinque anni a partire dall’ultima registrazione. Alla pagina Documenti utili si può trovare una scheda informativa che spiega più in dettaglio come tenere il registro di carico e scarico. 

Dall’entrata vigore del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza, in una società si distingue tra il datore di lavoro e il cosiddetto „socio lavoratore“, che viene equiparato ad un lavoratore a tutti gli effetti. Di conseguenza anche le società devono soddisfare tutti i presupposti giuridici previsti dal Testo Unico. 

Un’impresa familiare è un’azienda nella quale lavora in modo continuativo un familiare, che può essere la figlia o il figlio, il coniuge, un parente fino al terzo grado o un affine (parente del coniuge) fino al secondo grado. In un’impresa familiare, il familiare non riceve una busta paga. Ai sensi del Testo Unico, le imprese familiari devono soddisfare ai seguenti obblighi:

•     utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al titolo III;
•     munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al titolo III;
•     munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto.

Le imprese familiari hanno invece facoltà:

•     di beneficiare della sorveglianza sanitaria secondo le previsioni dell’articolo 41, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali;
•     di partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte, secondo le previsioni di cui all’articolo 37, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali. 

Nelle ditte individuali con almeno un dipendente (anche a tempo parziale) il datore di lavoro deve attenersi a tutte le prescrizioni del Testo Unico. Ove invece non abbia dipendenti (lavoratore autonomo), la ditta individuale viene equiparata ad un’impresa familiare. 

• I doveri del datore di lavoro sono stati individuati come segue all’articolo 18 del Testo unico:
•     il datore di lavoro deve nominare il medico competente per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria;
•     egli deve designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio nonché di primo soccorso;
•     nell'affidare i compiti ai lavoratori, egli deve tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;
•     egli deve fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale;
•     egli deve prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
•     egli deve sorvegliare il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali e collettivi nonché l'osservanza delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza;
•     egli deve provvedere a inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze periodiche previste;
•     egli deve adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza, e dare le corrispondenti istruzioni ai lavoratori;
•     egli deve adempiere ai suoi obblighi di informazione e formazione dei lavoratori;
•     egli deve consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l'applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;
•     egli deve consentire al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di accedere ai dati relativi alla valutazione del rischio;
•     egli deve denunciare gli infortuni sul lavoro occorsi;
•     ove necessario egli deve consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
•     egli deve verificare permanentemente e se necessario aggiornare le misure di protezione e prevenzione;
•     in aziende con oltre 15 dipendenti, egli deve tenere assieme al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e al medico competente la riunione annuale sulla sicurezza sul lavoro. 

L’articolo 2 b) del Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza definisce datore di lavoro il “soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.“ 

Il datore di lavoro può delegare tutti i compiti demandatigli, salvo quelli previsti dall’articolo 17 del Testo Unico, che individua appunto i suoi obblighi non delegabili:

a) l’elaborazione del documento di valutazione dei rischi (puo naturalmente incaricare un prestatore di servizio esterno);

b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

 Il datore di lavoro può essere comunque reso responsabile, avendo egli delegato obblighi e compiti suoi. Egli deve comunque provvedere preventivamente ad affidare i compiti di sua pertinenza a persone qualificate e specializzate. 

Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi
Ai sensi dell’allegato 2 al Testo unico in materia di tutela della salute della sicurezza, il datore di lavoro può assumere la funzione di responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi nei seguenti casi:

•     aziende artigiane e industriali con fino a 30 lavoratori
•     aziende agricole e zootecniche con fino a 30 lavoratori
•     aziende itticole con fino a 20 lavoratori
•     altre aziende con fino a 200 lavoratori

Per poter effettivamente svolgere l’anzidetta funzione, il datore di lavoro deve frequentare un corso di formazione, la cui durata varia secondo la classificazione ATECO 2002/2007: 16 ore (basso rischio), 32 ore (medio rischio), 48 ore (alto rischio). I datori di lavoro che nell'anno 1996 abbiano comunicato al Servizio provinciale di medicina di lavoro la decisione di assumere essi stessi il compito di responsabile della sicurezza sul lavoro, non devono seguire il corso.

I datori di lavoro che abbiano frequentato il corso base per la funzione di responsabile della sicurezza sul lavoro, ogni cinque anni, devono frequentare corsi di aggiornamento: 6 ore (basso rischio), 10 ore (medio rischio), 14 ore (alto rischio).

Responsabile della protezione incendi / del primo soccorso
Un’ulteriore funzione assumibile dal datore di lavoro è quella di incaricato della prevenzione degli incendi e della lotta antincendio e/o del primo soccorso. A tal fine lo stesso deve frequentare corsi speciali in materia di prevenzione degli incendi, lotta antincendio, evacuazione, salvataggio e primo soccorso.